SINTONIZZAZIONE AFFETTIVA

Proseguono gli articoli del ciclo sulla genitorialità.
Che cos'è la sintonizzazione affettiva? Come si fa a sintonizzarsi con la mente degli altri? E se non sono sintonizzato nemmeno con la mia???
Vediamolo insieme.

Prima di capire che cos'è la sintonizzazione affettiva, è importante capire cosa intendiamo quando parliamo di affetto, di emozione.

Le emozioni costituiscono un aspetto presente in ogni funzione del cervello umano: attraverso le emozioni, la mente si organizza e prepara il corpo all'azione; infatti, uno stimolo valutato come positivo genera risposte di approccio e di avvicinamento, mentre uno stimolo valutato come negativo genera risposte di ritiro e di allontanamento dalla persona o dalla situazione.

quando chiediamo ai nostri bambini come si sentono, la risposta più popolare è "bene" o "male": queste due parole spesso sono risposte che non ci soddisfano, vorremmo sapere qualcosa di più, ma in realtà esprimono in modo diretto i processi emotivi primari, che danno oltretutto risonanza agli stati del corpo. Possiamo, però, come genitori, provare ad arricchire il vocabolario e quindi il bagaglio emotivo dei nostri bambini, attraverso appunto la sintonizzazione affettiva, che ci permette di integrare le nostre esperienze all'interno della mente nostra e altrui e di generare stati di risonanza che consentono alle persone coinvolte di "sentirsi sentite" dall'altro. Quando si stabiliscono questi stati di risonanza, gli stati interni di due persone si influenzano reciprocamente, dando luogo a un senso profondo di legame e unione.

Se dobbiamo individuare gli elementi su cui si fonda la sintonizzazione affettiva, ne possiamo elencare quattro principali:

- Risonanza emotiva

- Neuroni specchio

- Empatia

- Percezione di "sentirsi sentito".

Vediamoli ora uno ad uno.

Risonanza Emotiva

Perchè in una relazione fra due individui ciascuno riesca a "sentirsi sentito", le persone coinvolte devono essere in grado di entrare in sintonia con le emozioni dell'altro. Quando due menti raggiungono questo tipo di sintonia, si stabilisce uno stato di risonanza emotiva, che genera un senso di unione e di sovrapposizione, proprio come i cerchi concentrici di due sassi lanciati in acqua che in modo armonico si incontrano e si sovrappongono. Possiamo continuare a vedere gli effetti di tale risonanza anche quando non vediamo più i sassi: fuor di metafora, possiamo continuare a sentire gli effetti della risonanza anche quando siamo fisicamente separati dalla persona con cui abbiamo instaurato la relazione; questa esperienza sensoriale prende il nome di "ricordo dell'altro" e una definizione molto bella che Siegel dà di questo concetto è il fatto che l'altra persona diventa parte di noi.

Neuroni Specchio

Molto di ciò che succede in una relazione interpersonale coinvolge processi di risonanza, nei quali gli stati emotivi di una persona si riflettono su quelli dell'altra: un elemento che può generare questo stato di risonanza sono i neuroni specchio.

Scoperti nel cervello umano nel 1995 da Rizzolatti e collaboratori, i neuroni specchio collegano in modo diretto percezione e azione, in un sistema neuronale che potrebbe essere alla base dei processi che permettono a una mente di percepire al suo interno lo stato di un'altra mente. E' una scoperta importantissima già per le primissime fasi della relazione genitore-figlio, perchè il carattere intenzionale delle nostre manifestazioni emotive ha un riflesso diretto sulla percezione, sull'imitazione e sull'interiorizzazione di quelle stesse manifestazioni sui nostri figli.

Come funzionano, quindi, i neuroni specchio?

Essi vengono attivato quando vediamo una persona compiere un movimento con uno scopo specifico; in questo caso, parlare di movimento vuol dire considerate tutti i micro e macro movimenti del volto o i movimenti e le posture del corpo quando esprimono un'emozione. 

Quando, quindi, percepiamo le emozioni di un'altra persona, il suo stato mentale viene ricreato, automaticamente e inconsciamente, all'interno della nostra mente: avete mai visto un bambino che sorride quando vede la mamma che lo guarda con un viso aperto e sorridente? Ecco, questo è il modo in cui agiscono i neuroni specchio.

Empatia

Esiste una versione più romantica dei neuroni specchio: è decisamente più coinvolgente parlare di empatia, no?
L'empatia può essere, appunto, la trasposizione emotiva di un concetto neurologico, oppure la sua conseguenza. Poco importa per essere genitori: i bambini hanno bisogno di sapere che gli adulti sono capaci di sintonizzarsi perchè in grado di provare quel medesimo stato emotivo.

Quando i bambini provano sensazioni positive, momenti di gioia ed eccitazione, i genitori possono condividere questi stati emotivi e contribuire con entusiasmo ad amplificarli.

Allo stesso modo, di fronte a sensazioni negative e spiacevoli, come delusione e sofferenza, i genitori possono esprimere una presenza che è fonte di consolazione e conforto.

L'empatia, in definitiva, è la chiave della sintonizzazione affettiva: la chiave per conoscere lo stato della mente dell'altro è fare riferimento al nostro stato.

Sentirsi Sentito

Credo che questa sia la forma più bella di amore che chiunque possa ricevere, ma soprattutto un bambino: quanto è importante sentire di esistere, di essere reale, nella mente del genitore! E poichè mente e corpo sono un'unità, quanto è rassicurante sapere di avere un posto nel cuore di mamma e papà! Al di là delle parole, al di là dei regali: sentirlo a pelle, anzi sotto pelle; sentirlo nella propria mente, sentirlo nel proprio cuore.
Alla maggior parte dei genitori non serve fare spazio nella mente e nel cuore: serve fermarsi, concentrarsi e capire che quel posto per quel bambino c'è già, c'è sempre stato, si è creato piano piano o si sta ancora creando, ma comunque c'è.

Non sono necessarie altre parole per descrivere questo punto!